La Cappella di Rotario; probabilmente la prima costruzione ad essere adibita a rifugio sul Rocciamelone. |
giovedì 28 febbraio 2013
Val Susa vista dal Rocciamelone
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martedì 26 febbraio 2013
lunedì 25 febbraio 2013
Patrimonio dell'umanità Unesco
Paesaggi vitivinicoli di Langa, Roero e Monferrato, patrimonio dell’umanità Unesco. |
Undici aree d’eccellenza sul territorio piemontese, di cui 5 riguardanti la provincia di Cuneo per le zone di produzione dei vini Barolo, Barbaresco, Dolcetto, Moscato e Arneis. Sono le candidature dei paesaggi vitivinicoli di Langa, Roero e Monferrato a patrimonio dell’umanità Unesco.
Il sito piemontese, una delle massime espressioni del patrimonio rurale italiano, è il primo paesaggio italiano a essere candidato per ragioni legate alla propria tradizione vitivinicola nella prestigiosa Lista che raccoglie i monumenti, gli edifici, i siti e i paesaggi culturali considerati ‘Patrimonio dell’Umanità’.
venerdì 22 febbraio 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
Stormo
Stormo di uccelli neri |
La nebbia agli irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
urla e biancheggia il mare;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir dè tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira sù ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.
Giosuè Carducci
domenica 17 febbraio 2013
sabato 16 febbraio 2013
Akita Inu (秋田犬)
Aspetto paziente prima di uscire. |
L'akita inu è un cane dalle origini molto antiche. Il suo nome deriva da quello di una regione giapponese (più precisamente una prefettura), Akita; tale regione si trova nella parte settentrionale dell'Isola di Honshu; il termine inu in giapponese significa cane.
In epoche passate l'akita inu era impiegato come cane da caccia per la grossa selvaggina (in particolare gli orsi), come cane da riporto di volatili acquatici sulle montagne giapponesi e anche come cane da combattimento.
Nel 1931 il governo giapponese incluse l'akita inu tra i tesori nazionali.
Tranquillo e coccolone con il padrone; agli estranei non dà molta confidenza ma al tempo stesso è molto dolce e gentile. Sospettoso e aggressivo con chi considera ostile, non abbaia quasi mai. Non è un cane che reagisce d'impulso, essendo per sua natura molto ubbidiente. È considerato nel suo paese un cane molto valoroso e dignitoso, perché ha una andatura fiera, molto elegante e molto vigorosa; si sente importante e lo dimostra. Quando è calmo è un cane molto pacato, ma quando scatta ha la velocità di un fulmine. Molto dolce con i bambini. Cane estremamente intelligente e molto servizievole, ama aiutare il padrone anche con piccoli gesti, ama moltissimo giocare. Il difetto del suo carattere è che non va molto d'accordo con gli altri cani tendendo a essere molto geloso in quanto vuole essere il numero uno. Ottimo cane da guardia. Questo cane ama molto il padrone e un suo piccolo difetto è non considerare gli altri al di fuori del suo padrone.
mercoledì 13 febbraio 2013
domenica 10 febbraio 2013
Saorge - Alpi Marittime
Saorge - Alpi Marittime - Francia, 513 m s.l.m. |
Saorgio (in francese Saorge) è un comune francese di 447 abitanti che si estende su 86,78 km² di terreno.
Situato sopra le gole del fiume Roya, Saorge è uno dei più bei villaggi arroccati delle Alpi marittime.
Questo villaggio dalle viuzze scoscese su un dislivello di almeno cento metri, è caratterizzato dalle case su più piani che risalgono al XV° secolo. Alcune di queste raggiungono anche i 10 piani.
venerdì 8 febbraio 2013
Il Monviso dal Colle Sampeyre
Il Monviso dal Colle Sampeyre |
giovedì 7 febbraio 2013
Val d'Ayas - Valle d'Aosta
Val d'Ayas - Valle d'Aosta |
La Valle d'Ayas è la seconda valle laterale valdostana che si incontra sulla destra arrivando da Torino-Milano (sinistra orografica). Cinta a nord dal massiccio del Monte Rosa e percorsa dal torrente Evançon (il cui toponimo significa "acque bianche" per la sua origine glaciale). Più aspra e ripida nel tratto iniziale, diviene più ampia oltrepassato Challand Saint Anselme per mostrare pascoli e prati oltre ad una vasta serie di insenature laterali che si rivelano come piccole valli da scoprire a chi pensa che la vera montagna si può conoscere solo percorrendone i sentieri. Ricordiamo i valloni di Chasten, di Frudière, la zona di Palasinaz, il vallone di Cuneaz, il vallone della Forca, i valloni di Verra e delle Cime Bianche percorse dalle acque che danno origine all'Evancon, il vallone di Nana e tutta l'ampia zona di Antagnod (capoluogo di Ayas), particolarmente panoramica verso il M. Rosa.
La valle, ricca di giacimenti di oro e rame sfruttati fino al ventesimo secolo è stata abitata dai Romani ed ancor prima dai Salassi, popolazione di origine celtica; in seguito la sua storia è stata legata alla potente famiglia degli Challant. Nel periodo medioevale, complici i bassi pedaggi che si esigevano rispetto ad altre vie ed il clima più mite di quello odierno che rendeva il passaggio libero dai ghiacciai, vide l'alta Valle d'Ayas (chiamata anche Kramethal dagli svizzeri e nota ancor oggi come "Canton des Allemands") divenire punto di passaggio di una affollata via commerciale dell'epoca verso la Svizzera ed il Vallese da un lato (attraverso il Vallone delle Cime Bianche) e verso la pianura (attraverso il Colle della Bettaforca ed il passaggio in Valle di Gressoney e Valsesia) dall'altro. Di questo periodo, terminato attorno al 1400 con l'avanzamento dei ghiacciai si ritrovano diverse testimonianze nell'architettura, nelle caratteristiche dei villaggi in gran parte influenzate dalla cultura Walser, popolazione di origine svizzera, che colonizzò ampie zone delle nostre Alpi, su richiesta dei feudatari locali. Fra i più famosi Cuneaz, Crest, Resy, Fiery, Frantze, tutti collegati da un percorso escursionistico moderno denominato "Grande Sentiero Walser".
mercoledì 6 febbraio 2013
Rosa rossa al gelo
Rosa rossa al gelo |
Wikipedia
martedì 5 febbraio 2013
Colle del Pis - Massello
Veduta dal Colle del Pis verso la Valle di Massello |
Il Colle del Pis si trova tra il Monte Morefreddo e la Punta Vallonetto. Frequentate mulattiere salgono le sue pendici.
Il valico, il 26 agosto 1689, fu attraversato dai profughi valdesi durante la Glorieuse Rentrée provenienti da Ginevra. Sotto il Colle i valdesi furono attaccati da truppe sabaude. I valdesi riuscirono però ad evitare i sabaudi e si impossessarono dei loro viveri. Il valico vide anche il passaggio delle truppe francesi del Generale La Feuillade che, conquistata la Val San Martino, costituirono la Serenissima Repubblica della Val Germanasca, conosciuta come la "Repubblica del Sale (1704-1708)".
lunedì 4 febbraio 2013
venerdì 1 febbraio 2013
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